Oggi, tutti i media a sbandierare la notizia del suicidio di Epstein “attestato” dall’autopsia. In realtà (segno dei tempi?) del referto dell’autopsia di Epstein – che pure, da giorni, dovrebbe essere stato consegnato ai suoi legali – su internet non se ne trova traccia; né, tantomeno, si trovano analisi di medici legali indipendenti che commentano i referti autoptici.
In compenso, oggi, si trovano articoli (come questo del Corriere della Sera) che pretendono di chiudere il caso affermando che “Nei giorni successivi è emerso però che il corpo di Epstein aveva alcune ossa del collo rotte. In particolare, da anticipazioni sull’esito dell’autopsia, risultava la frattura dell’osso ioide, che si trova alla radice della lingua, vicino al pomo d’Adamo. Questo tipo di lesione si verifica quando una persona si impicca o viene strangolata.”
Quindi, oltre alla frattura del fragile osso ioide, ci sarebbero – a detta del Corriere – altre ossa del collo rotte, per una impiccagione effettuata con un lenzuolo di carta rimasto miracolosamente integro.
In attesa di saperne di più, date una occhiata a questo articolo (che, nonostante sia del Washington Post, non prende per Vangelo l’equazione frattura dell’osso ioide = impiccagione) e aspettiamo le documentazioni ufficiali sul “suicidio” di Epstein. Sperando che siano più attendibili di quelle redatte per Giuseppe Pinelli o per David Rossi.
Francesco Santoianni